Richard Wagner – Preludio e Morte di Isotta

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Alle soglie della musica moderna

 

Fu lo stesso Wagner a ideare l’accostamento in un unico pezzo sinfonico dei due brani strumentali che stanno all’inizio e alla fine del Tristano e Isotta, rispettivamente il preludio e la morte di Isotta, per le esecuzioni in forma di concerto. Di fatto si tratta di due pagine estremamente rappresentative di tutta l’opera, che ne condensano in modo efficace il significato più riposto conducendo l’ascoltatore dalle più struggenti sensazioni di una passione d’amore violenta e totale (l’intensità espressiva del preludio, con il suo incessante crescendo drammatico, il suo fatale ripiegarsi verso dolci abbandoni e malinconici presagi) fino al grande finale della trasfigurazione di Isotta accanto al corpo senza vita di Tristano, con l’inno alla morte che conclude il dramma. Le tensioni armoniche, la trama febbrile delle polifonie, i colore acceso dello strumentale, il cromatismo esasperato e i giro caleidoscopico delle modulazioni, dal la minore iniziale al s maggiore finale, fanno di questo brano un preciso punto di riferimento per tutta l’evoluzione del linguaggio musicale moderno Tristano e Isotta venne composto tra il 1857 e il 1859. La prima esecuzione del Preludio e morte di Isotta ebbe luogo a Praga il 12 marzo 1859, sotto la direzione di Hans von Bülow; il 25 gennaio 1860, diretto dallo stesso Wagner, il dittico venne presentato a sé anche a Parigi. L’opera completa andò in scena per la prima volta a Monaco il 10 giugno 1865, ancora sotto la bacchetta di Bülow.


Daniel Oren / Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Teatro Comunale di Firenze – Fondazione, Opere Concerti Balletti Stagione 2003-2004

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