Festival “Anima Mundi”

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I1 Festival internazionale di musica sacra “”Anima Mundi””, giunto nel 2004 alla quarta edizione con crescente successo di critica e di pubblico, rappresenta non soltanto una delle manifestazioni più importanti e prestigiose nel suo genere a livello nazionale e internazionale, ma anche un modello di cooperazione tra iniziativa culturale ed economica. Esso non sarebbe nato e non si sarebbe affermato nel segno della continuità e della stabilità se all’idea artistica, nata da una proposta del Maestro Giuseppe Sinopoli e patrocinata dall’Opera Primaziale Pisana, non si fosse aggiunto il fondamentale contributo finanziario e operativo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, cui va anche il merito di aver sostenuto e indirizzato la non facile impresa imponendo come obiettivo il criterio della massima qualità.

L’idea di realizzare proprio a Pisa un festival di musica sacra si basava su alcuni presupposti poi dimostratisi vincenti. Anzitutto, la mancanza in Italia di una rassegna di questo tipo che presentasse i capolavori della musica di ogni tempo legati al concetto di “”sacro””, inteso nell’accezione più vasta (non soltanto liturgica e chiesastica, ma anche in senso lato religiosa, spirituale, meditativa), in esecuzioni di riferimento dal punto di vista sia interpretativo, sia filologico, sia critico. In secondo luogo, la particolare bellezza, solennità e sintonia della Cattedrale di Pisa, fin dall’inizio luogo prescelto per i concerti, rivelatosi poi anche sotto il profilo acustico e ambientale specialmente adatto alla musica, e a quella sacra in particolare. Su tutto ha pesato però l’intenzione, coraggiosa in quanto in palese controtendenza con i nostri tempi, di dare voce e spazio ad un’iniziativa artistica di alto profilo, impegnativa sotto ogni punto di vista e testimone di un’idea di cultura non effimera, seria ma non seriosa, umanamente ed eticamente propositiva di un’esigenza spirituale ma capace anche di offrire emozioni e riflessioni in virtù della forza di coinvolgimento del linguaggio musicale, di tutti il più universale e immediato. Garanti di questo percorso di sentimenti e di conoscenza sono stati i grandi compositori che si sono dedicati alla musica sacra, da Palestrina a Monteverdi, da Bach a Mozart, da Schubert a Brahms a Mahler, fino alle opere dei contemporanei che hanno continuato a dare testimonianza della difficile ricerca e del rapporto con il sacro nella nostra epoca: di questi e di molti altri autori non meno importanti, “”Anima Mundi”” ha offerto una panoramica ampia ed esauriente, spaziante in ogni versante del repertorio antico e moderno.

Si sono potuti così ascoltare a Pisa, in istruttivi e affascinanti confronti, voci, cori e orchestre provenienti da ogni parte del mondo e specializzati in questo repertorio, nonché artisti di fama internazionale come Riccardo Muti, Zubin Mehta, Nikolaus Harnoncourt, Yuri Temirkanov, Daniele Gatti, Gustav Kuhn e Leopold Hager, per citare solo i maggiori: tutti coinvolti in eventi che sono stati anche lezioni di approfondimento interpretativo e fonte di gioia per gli ascoltatori. Gli scopi che il festival si era prefisso, dare testimonianza della ricchezza e della versatilità della produzione musicale in rapporto al “”sacro”” – una sacralità che è già di per se stessa elemento costitutivo della musica in quanto tale – e riaffermare l’importanza dei valori della spiritualità per l’esperienza umana e civile, sono stati raggiunti grazie alla varietà delle musiche proposte e all’eccellenza delle esecuzioni, di cui hanno dato riscontro organi di informazione sia generali sia specialistici, concordi nell’assegnare al Festival internazionale di musica sacra “”Anima Mundi”” di Pisa, e di conseguenza ai suoi promotori, i significativi e unanimi riconoscimenti di una rassegna di punta nel suo campo.

Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa – Quattro anni di attività 2001-2004

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