Wolfgang Sawallisch

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Wolfgang Sawallisch
LA MIA VITA PER LA MUSICA
Edizione italiana a cura di Sergio Sablich

Edizioni – PASSIGLI EDITORI – Firenze – 1989

Dai risvolti di copertina:

Wolfgang Sawallisch è non soltanto uno dei maggiori direttori d’orchestra del nostro tempo ma anche uno degli ultimi credi della grande tradizione musicale tedesca, un Kapellmeister nel senso più pieno e antico del termine. A Monaco, la città dove è nato e cresciuto, guida da quasi vent’anni le sorti dell’Opera di Stato Bavarese, splendidamente; alternando a questa attività di responsabile artistico di un grande teatro quella, intensissima da oltre quarant’anni, di direttore ospite e stabile nei più importanti centri musicali del mondo. Ma particolarmente in Italia, che conobbe durante gli anni difficili della guerra e che poi è diventata quasi una seconda patria, Sawallisch è amato e apprezzato per le sue interpretazioni soprattutto del repertorio classico e romantico
In questo libro, uscito in occasione del suo sessantacinquesimo compleanno, Sawallisch racconta con la naturalezza che gli è propria le tappe di una carriera esemplare di musicista e di uomo: dai sogni dell’infanzia ai primi incontri con le massime personalità musicali del suo tempo, dagli anni di studio e poi di apprendistato ad Augusta al debutto precoce a Bayreuth, dalle esperienze europee ed italiane alla passione per il Giappone, fino alla grande sfida a capo del ‘suo’ teatro.
Tratti autobiografici, sovente illustrati da episodi tragici o divertenti, s’intrecciano con le riflessioni su temi scottanti della vita musicale di ieri e di oggi: i rapporti fra stato, politica e arte, fra interprete, critica e pubblico; il lavoro con le orchestre e con i cantanti, il significato dell’interpretazione, la funzione del disco, il futuro dell’opera, le ‘missioni’ della musica. Una parte cospicua è dedicata agli autori prediletti, fonte di gioia e di continue riscoperte, come Mozart, Wagner e Strauss. Ma su tutto spicca l’amore per la Musica intesa non solo come esercizio professionale, ma come modo di concepire la vita, con animo lieto, nel segno di una conoscenza, di una fedeltà e di un impegno sempre rinnovati

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